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Alla sua morte, Edvard Munch lascia alla città di Oslo un patrimonio di quadri, disegni e incisioni. Tra questi materiali ci sono anche numerosi manoscritti che gli studiosi del Museo Munch stanno digitalizzando e traducendo dal norvegese all'inglese. Riuniti qui, gli appunti definiti dallo stesso Munch "Quaderni dell'anima": annotazioni sparse che come tessere di un mosaico ricostruiscono pezzo dopo pezzo il credo estetico di un artista unico, difficile, a tratti respingente.